DI SARINSKI CHE LAVORA E ALTRE FATICHE INTELLETTUALI

In questi giorni di Sarinski-silenzio ho studiato ed elaborato progetti e teorie per apportare delle migliorie concrete a questo blog. Se ci saranno dei risultati per i quali potrete deridermi liberamente, lo saprete entro un mese (se Dio vuole, se Dio non vuole no e ce ne faremo una ragione).

Che cosa succede alla vostra eroina durante questi meditabondi e taciturni giorni di apprendimento? Immagino abbiate perso il sonno cercando di elemosinare quanti più dettagli possibili sulla mia strabiliante esistenza, ma i vostri tempi di dolore e dubbio sono terminati ed io sono qui per raccontarvi parte della mia giornata tipo.


Da qualche mese lavoro in una cartoleria / copisteria in una zona piuttosto signorile del capoluogo meneghino, non vi dico dove, che poi venite a chiedermi gli autografi e magari io quel giorno non mi sono lavata i capelli e faccio cagare, mai che vi presentiate quando i miei capelli sono a posto oh! Che non mi vede mai nessuno in quei giorni e poi la gente si crede che io sia brutta, tsé, ma se sono di una beltà prepotente... .

Comunque, dicevo, raggiungo l'ameno luogo lavorativo muovendomi in direzione Sud-Sud-Ovest (che è anche il tragitto che faccio per raggiungere lo struccante, tra l'altro) con mezzo tranviario.
Il mezzo tranviario durante i giorni di pioggia si rivela essere una letale macchina dell'inferno perché puzza di cane morto, ma per il resto del tempo è un mezzo comodo e persino riscaldato. Scelgo sempre lo stesso posto. Prendo il tram al capolinea e ho l'ansia finché non riesco a sedermi al MIO posto, sono agitatissima e ricopro mentalmente di crudeli epiteti chiunque vi ci trovi seduto quando salgo sul mezzo. Se qualcuno c'è seduto, già è una giornata di merda. Poi, faccio circa quaranta minuti di viaggio con la musica nelle orecchie accorgendomi di tutte le maledizioni che a una a una mi vengono scagliate contro perché  sembra che non mi debba alzare mai dal sedile per scendere - un po' ci godo, a dire il vero - e questa è la parte migliore, perché mi faccio un sacco di viaggi mentali, ve ne racconto qualcuno dei più frequenti:

In uno sono l'elegantissimo e impellicciatissimo sindaco di Milano e uno spietato serial killer uccide brutalmente i miei sudditi cittadini lasciando messaggi per me sul luogo del delitto. A un certo punto uccide anche un bambino, si arriva alla crisi di governo e tutto sembra perduto, ma sul più bello le mie autorità, attraverso una stretta e probabilissima alleanza con il Bureau dell'F.B.I. della squadra speciale di Quantico, riescono a catturarlo e si scopre che è un mio ex fidanzato rancoroso ancora perdutamente innamorato di me in segreto con cui avevo dei conti in sospeso. Curioso che lui assomigli un po' a tutti i miei ex messi insieme. Comunque lui viene processato ed esposto al pubblico linciaggio mentre io alla fine vengo osannata e portata in gloria e ricordata nei secoli dei secoli, Amen.

In un altro sono un'attivista per i diritti umani, bionda, abbronzata e coraggiosa. Tendo a vestirmi sempre come se stessi facendo un safari, sono superfiga e, ci tengo a dirlo, con i capelli lisci e delle coscette polline magrissime. Giro il mondo, naturalmente scegliendo le zone più selvagge, povere e incivili del globo terracqueo. Aggiorno, quando la tecnologia me lo consente - ma io sono dotata di un ufficio mobile che è avantissimo - il mio profilo Facebook, Twitter, e il mio seguitissimo blog con tutte le foto di me con i bambini africani... poi di me che guido una rivolta di ribelli... poi di me che sfido addirittura non solo il clima monsonico,  non solo l'acqua dello sciacquone che nell'emisfero australe gira al contrario, ma a un certo punto pure le autorità politiche tanto che alla fine faccio un medio ai Talebani, poi sovverto il sistema iraniano, uccido Ahmadinejad - ma nessuno mi fa niente perché si sa che quello è un super cattivo - e alla fine vengo osannata e portata in gloria e ricordata nei secoli dei secoli, Amen.

Poi va beh, ce n'è un altro ancora in cui sono una rock-star e mi sto esibendo su un palco, faccio bruttissimo e vi dico solo che, inaspettatamente, finisce con me che vengo osannata e portata in gloria e ricordata nei secoli dei secoli, Amen.

A un certo momento, il tram compie una curva stretta e senza strappi torno lentamente alla realtà negli ultimi cinque minuti del tragitto, ed è un momento molto triste questo perché mi rendo conto che in verità sui mezzi mi metto paura anche solo se un estraneo mi rivolge la parola, e qui assistiamo all'apogeo negativo della curva giornaliera della mia autostima.

Poi scendo dal tram e attraverso la strada e a questo punto possono accadere due cose: o resto addormentata davanti al semaforo e mi accorgo dopo almeno cinque secondi buoni che è scattato il verde e sto lì a ciondolare goffamente, solitamente inciampando nella mia stessa ombra, sentendomi mononeuronicamente dotata e desiderando fortissimamente di essere invisibile, o insceno competizioni mentali con gli altri sconosciuti attraversatori di strade e scatto come un puma di montagna. Inutile dirvi che arrivo sempre per prima anche a costo di lasciare un femore sul pavé e un metatarso su una rotaia e, niente, arrivo così, soddisfatta, all'altro marciapiede.

Prendo un cappuccino chiaro con tre bustine di zucchero e confido nella clemenza del mio metabolismo che non mi mandi un attacco di colite lì nel mezzo della Milanobbbene e inizio a lavorare.

Il mio lavoro mi piace un sacco, perché a tredici anni avrei dato via anche le mie inesplorate parti intime per lavorare in una cartoleria e incontro tante persone piacevoli, ma vi prego, vi prego, ve ne prego, un appello:

Se andate a fare le fotocopie, abbiatela almeno una fumosa idea di che minchia dovete fotocopiare, anche confusa, anche solo un accenno, ma abbiatela, non che vi presentate con novanta tomi e occupate il bancone, il pavimento, la vetrina, la fotocopiatrice, metà scala, nel mentre nella vostra giungla impazzita di carta abbiamo anche perso uno studente delle elementari particolamente basso che cercava il cancellino per la stilo, per trovare la vostra pagina da fotocopiare.

Quante fotocopie volete? Se avete due fogli in mano e volete fotocopiarli entrambi non mi dovete dire: "Due copie"! No, per Dio!

Oppure, se dovete stampare da file, sarebbe cosa buona e giusta che sappiate almeno il nome del file.

Ancora, se dovete laurearvi domani mattina, non presentatevi a stampare la tesi alle 18:29 della sera precedente.

Pure saper fare di conto è un’utile abilità.

Anche solo trovarvi il culo con due mani non è male.

E perché no, anche non chiamarmi "SIGNORA" sarebbe gradito, maledetti infami, che ho la vostra stessa età e ci sono talmente affezionata che sono almeno cinque anni che ce l’ho!

Lavoro accanto a un'università, ma si vede che ci deve essere vicino anche un istituto di moda perché la percentuale di persone odiose è davvero altissima. Sono detestabili perché sono ben vestite, meglio di me, è chiaro. Queste vogliono sempre un sacco di penne bianche e cartoncini neri e blu e fogli acetati e pagano 6 euro con la carta di credito e comunque le prenderei tutte a poderosi calci in faccia, che non fa ridere ma volevo dirvelo lo stesso.

Ogni tanto succede anche che arrivi gente che conosco ma che non ho voglia di incontrare e allora mi nascondo dietro la macchina fotocopiatrice con una mossa da acrobata, ma non ditelo a nessuno, che non credo AFFATTO che mi abbiano vista...

Finisco di lavorare, arrivo a casa, mangio  compulsivamente come un guerriero norreno e poi crollo sfranta sul letto e per le quattro ore successive cerco la forza fisica e mentale per andare a struccarmi. Mentre raccolgo il coraggio per l’epico gesto, cerco appunto di apportare al blog le già citate migliorie, scusate l’attesa e la qualità ‘emmerda di sto blog. Sto lavorando pure per pagarmi i miglioramenti per l'unico, nobile e nient'affatto contestabile scopo di essere osannata e portata in gloria e ricordata nei secoli dei secoli, Amen. A tal fine: CERCASI MOTIVATORE PER STRUCCARSI, ASTENERSI PERDITEMPO.

Grazie.

-S

10 commenti:

  1. Sono la prima!! Che onore!
    Non riesco mai ad essere la prima, anche perchè tu posti a orari impensabili!

    Allora:
    SEIBRAVISSIMAMIFAIMORIREDALRIDERESONODACCORDISSIMOCONTEAQUANDOUNLIBROHOLELACRIMEDALRIDERESTOMALETIADOROPASSADAMESEVUOI!!!

    Ecco, così chiunque commenti dopo di me si troverà nell'imbarazzo di non sapere che cosa scrivere, tiè! U_U

    Anche io odio quando mi chiamano SIGNORA e ci specifico sempre a dire che sono ancora signorina, e loro mi rispondono "no ma è meglio signora di signorina, che di signore ne sono rimaste poche" allora chiudo lì e vavangulo!

    Per lo struccarti tieni le salviette accanto al letto, così non devi fare la fatica di andare fino dall'altra parte della magione per compiere il nefasto rito!

    E gnente, ti osanno, porto in gloria e ricordo nei secoli dei secoli. Amen.

    Rachel -il mio italiano RIP, non mi sgridare-

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  2. Patasfrillina, ma che cazzo di viaggi mentali fai?! Se volessi per favore, in via privata su twitter o fb, fornirmi nome e indirizzo del tuo spacciatore, ne sarei felice. Io in metropolitana l'unico viaggio che mi faccio è che sono una potentissima ballerina/coreografa e ballo mentalmente le canzoni che passa il mio ipod...e poi ovviamente il pubblico mi osanna, mi porta in gloria e ricorda nei secoli dei secoli me e il mio culo di marmo forgiato da anni e anni di danza (e che resti tra noi, se la base di partenza è una merda, anni e anni di danza non forgiano una beata minchia, purtropperrimo). E comunque, il mio sogno di gloria da piccola era sposare un cartolaio, per avere gratis tutte quelle fantastiche penne, e quaderni, e blocchi... uuuuuuuuuuuuhhhh sto sbavando sulla tastiera!

    Ultima cosa e chiudo: avevo commentato anche il post precedente, era una roba bella e lunga, e ovviamente la mia connessione è sfanculata mentre pubblicavo e si è perso tutto. Ci tenevo a dirti però che mi hai commossa, e che è la cosa più bella e vera che tu abbia mai scritto.

    Lafedecheselasentesempreanchesenonhamotiviperfarlo

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  3. non me fa commentà di solito...vediamo se stavolta...volevo solo dirti che i "poderosi calci in faccia" mi hanno fatto ridere più di tutto il resto. E per il resto...sei bravissima
    ilGrinch

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  4. Sara io fossi in te non miglioreri nulla, il tuo blog è già stupendo così com'è!!

    veniamo al punto ora. Capisco perfettamente le le tue pare per il posto sul tram, pure io ho la tendenza a sedermi sempre allo stesso posto. Pensa che per arrivare in facoltà ho ben 2 ore di mezzi pubblici... una pera assurda. Questo è il prezzo da pagare se vivi sui monti con Annette.

    Per quanto riguarda il "signora" davvero non lo capisco! a volte pure a me danno le lei... ahò, ma non vedi che sono una giovine ragazza nel fiore degli anni? Posso capire che a volte mi vesto un po' da vecchia, ma suvvia...

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  5. "ci deve essere vicino anche un istituto di moda perché la percentuale di persone odiose è davvero altissima."

    Ecco, qui sono scoppiata a ridere perché beh sì, è vero, il 90% delle persone che studiano moda sono così, e non ditemi che non è vero.

    Il bello, cara S., è che vicino casa mia c'è l'Accademia di Belle Arti, frequentata da persone normali ma anche da moltissimi indie, fattoni, punkabbestia, alternativi, hipster di diverse fatture, rasta con gli occhi iniettati di sangue, e altra fauna varia ed eventuale. Ora, non dico di essere migliore di loro perché non lo sono, ma cazzo, smettetela di guardarmi come se voi foste i migliori del mondo. Perché io avrò pure i capelli che sembrano zozzi ma in realtà li ho lavati il giorno prima, ma sui vostri già nidificano gli uccelli che son tornati per la primavera.

    Comunque te lo confesso, anche a me da piccola sarebbe piaciuto lavorare in una cartoleria, adoravo disegnare e dipingere!
    Adesso non mi dispiacerebbe lavorare in una libreria invece. In profumeria non potrei mai, dopo due secondi che ci sto dentro mi viene la nausea.
    Son contenta che ti piaccia il tuo lavoro, non è affatto una cosa da poco!

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  6. e io che credevo che lavorassi come assistente segreto di franca sozzani! mi spiazza 'sta cosa della copisteria, mi rimanda ai miei tempi universitari, sul finire del secolo scorso, quando mi infilavo negli antri bui delle copisterie per fotocopiare, guardandomi furtivamente in giro per non essere scoperta, testi universitari coperti da copyright.

    la rachel del primo commento è quella che aveva il blog su style.it? rachel lily mezza inglese mezza torinese, un connubio esplosivo (fish&chips&bagna cauda)? se sì, sappia che lovavo anche lei come lovo te, sarinski.

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  7. Motivazioni varie atte a favorire l'atto dello struccarsi: pensare a quanta polvere possa attaccasi al mascara. Non scherzo. XD

    Io cmq resto del partito del dormire truccata..mi snerva troppo.

    Kisses
    Momo

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  8. Ah, comunque danno del "signora" anche a me.
    Decidetevi, che ho quasi 22 anni e non ce la faccio più a vivere tra "Oddio, hai 21 anni?? Ne dimostri sì e no 17!" e "Signora, scusi, sa che ore sono?"
    Sì, sto cazzo.

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  9. Sarinski ti son nel cuore.
    Da cartolaia a cartolaia. Son quattro anni che due mattine a settimana con gli occhi cisposi mi reco ad aprire all'alba la cartoleria sotto casa, faccio fotocopie a orde di adolescenti a cui l'acne non ha voluto bene, con l'apparecchio, e un gran quoziente di sfiga il più delle volte. Li apostrofo, con la voce dell'esperienza, dicendo che sì gliele faccio le fotocopie rimpicciolite, ma non va bene, avrebbero dovuto studiare. Poi, magnanima, auguro loro in bocca al lupo prima che varchino l'uscio del negozio.
    Odio quelli, e con il passare degli anni diventano sempre di più, che mi danno del lei e mi chiamano signora. Quando succede, siccome mi sono rotta le palle di dire "datemi del tu" li tratto male direttamente.
    Poi ci sono i bambini delle elementari, da quello scricciolo di sei anni che la madre sconsiderata continua a mandarlo in giro da solo per fargli capire chissà che cosa e che ogni tanto si degna di accompagnarlo e la odio con la sua aria supponente da mamma realizzata, che poi oltre ad avere il culone, giurerei che il marito le mette le corna, a quella indiana, che ashamahaalla di qua e ashmahahlla di là fa parlare solo i figli che poi non ho nulla contro gli indiani, ma è possibile che questa cazzarola non abbia ancora imparato l'italiano cazzo!?
    E poi le vecchine di quartiere che non si fanno una ragione della mia presenza lì: "avete cambiato gestione?" "no" "allora è la figlia?" "no, fossi la figlia mi avrebbe partorita alle medie" Come minchiella faccio ad essere la figlia, io che sono scura, olivastra e nera e lei ha gli occhi azzurri e i capelli biondi? Mistero della fede. Non concepiscono che io lavori lì e basta.
    Per non parlare di quel poveraccio a cui Madre Natura ha assegnato la croce di avere la stessa faccia di Berlusconi. Non trattengo la mia violenza quando lo vedo, e mi dispiace, magari è una brava persona.
    Però mi diverto, mi diverto molto anch'io. E leggo libri a sbafo. :D

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  10. in effetti fare le fotocopie non è una cosa facile. Se mi dici in privato dove lavori, sarò lieta di stampare la mia tesi da te, così intanto ho l'onore di conoscere una persona che ha poco a che fare con il termine di "tradizionale noiosa qualunque" :)

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-S